La forza della resilienza.
La parola resilienza proviene da una branca dell’ingegneria che studia la capacità elastica di un materiale, quando sollecitato, quanta energia riesca a assorbire per mantenersi integro.
“Carl Rogers parlò di resilienza, riferendosi alla “tendenza attualizzante” quando la paragonò nell’osservazione di una specie di alghe durante una mareggiata e quanto siano capaci di crescere sulle rocce, della frastagliata costa californiana, nonostante le ondate del Pacifico che vi si infrangevano.
Dimostrando come nella loro apparente fragilità, fossero in grado di sopportare colpi incessanti, ora dopo ora, giorno e notte, settimana dopo settimana, forse anno dopo anno, continuando ad alimentarsi, ad estendere il loro dominio, a riprodursi e quindi sopravvivendo ed espandendosi in un processo che sinteticamente chiamiamo “crescita“.
In questa piccola alga simile ad una palma c’era la tenacia ed il progredire della vita, la capacità di farsi strada in un ambiente incredibilmente ostile e non solo di sopravvivere, ma di adattarsi, svilupparsi fedele a se stessa. La vita infatti è un processo attivo e, sia che gli stimoli vengano da dentro o da fuori, che l’ambiente sia favorevole o sfavorevole i comportamenti di un organismo sono sempre diretti alla conservazione, all’accrescimento, alla riproduzione.
Questa è la vera natura del processo che chiamiamo vita e quel che motiva il comportamento degli organismi è questa tendenza direzionale, sempre attiva in tutti gli organismi verso la totalità e l’attuazione delle proprie potenzialità.
Trasponendo il concetto di resilienza a livello psico-emotivo, la troveremo in persone che hanno avuto uno sviluppo affettivo e cognitivo ben integrati perchè maturati attraverso l’esperienza. Con la mediazione di quelle capacità mentali e di giudizio che rendono capaci di considerare non solo i benefici, ma pure le interrelazioni emotive, affettive e relazionali con e verso gli altri, l’ambiente interiore e quello circostante. Tutto questo predisporrà alla capacità di fronteggiare positivamente e a proprio beneficio ed eventualmente a favore della comunità, gli eventi traumatici, attraverso una riorganizzazione di quelle potenzialità di ricostruzione così sensibili ed elastiche tipiche della “resilienza” senza modificare o alienare la propria identità in una sorta di rinascita.
(by Admin)
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